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Nel lunario è tempo di semina e vendemmia

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Nel lunario di oggi due proverbi di stagione che ricordano santi poco celebri ma che, per via della facile rima e della stagione nella quale sono festeggiati, compaiono in numerosi proverbi.
Il primo è modenese: Per Santa Giustèina, totta l’ovva l’è bérzmèina,
è ha un facile traduzione: Per santa Giustina (7 ottobre), tutta l’uva è dolce e buona.
Il secondo è parmense: San Donnèn mès smintèn, che tradotto fa: San Donnino mezzo sementino e significa che per san Donnino (9 ottobre) bisogna essere già a metà della semina.

Tra i due santi vorrei parlarvi di san Donnino, il cui culto è diffuso soprattutto in provincia di Parma, date che il santo – almeno si dice – nacque a Parma e morì a Fidenza, città della quale è patrono.
Donnino era un ufficiale romano di fede cristiana, che nel 304 venne decapitato nei pressi di Fidenza mentre cercava di fuggire dai suoi persecutori. La sua particolarità è che è invocato contro l’idrofobia. Questo ultimo patronato gli è stato attribuito dopo una miracolosa guarigione di un idrofobo, ottenuta facendogli bere una tazza di acqua e vino benedetta nel nome di Dio.

Il miracolo di Donnino mi torna buono per raccontare un po’ di superstizioni sull’idrofobia, cioè della malattia della rabbia, un tempo molto diffusa nelle campagne anche in Italia. In passato si portavano in tasca bacche della rosa canina, cioè della rosa selvatica di macchia, per tenere lontana la malattia. Il motivo sta nel nome “canina”, che ricorda appunto il cane che solitamente trasmette questa pericolosa malattia. Stessa origine dell’usanza di portare al collo il dente di un cane rabbioso.
Molto efficace – almeno sostengono le persone superstiziose – anche portarsi appresso una galla (l’escrescenza che si forma in alcune piante provocata da funghi, batteri, insetti o acari). Ora dalla malattia si guarisce grazie al vaccino messo a punto nel 1885 da Luis Pasteur, anche se si stima che ogni anno, nel mondo, muoiano ancora per questa malattia oltre 50mila persone.

Dalla rabbia al cane la strada e breve, tant’è che per le persone superstiziose è un animale che non porta bene. Vederne passare uno è generalmente di cattivo auspicio, così come l’ululato notturno di un cane è un segno funesto e presagio di morte. Stesso significato se il cane mugola vicino a un ammalato. Anche passare dove due cani si sono accoppiati porta sfortuna, in quanto si crede che l’umore emesso dai loro genitali sia infettivo e apportatore di terribili malattie.
Le uniche credenze positive legate al cane sono il sentirlo abbaiare e, per le ragazze da marito, sognarne o vederne uno di prima mattina: casi questi che provano la fedeltà del fidanzato.


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