Nel lunario di oggi un’accoppiata di santi di tutto rispetto, san Paolo e san Pietro apostoli. Sono festeggiati entrambi il 29 giugno, soli o in coppia.
San Paolo apostolo era un ebreo della Cilicia, studiò a Gerusalemme e dopo avere perseguitato per alcuni anni i cristiani, si convertì predicando il Vangelo in Grecia e in Asia Minore, meritandosi l’appellativo di «Apostolo delle genti». Gli ostacoli che dovette superare durante i suoi frequenti viaggi sono ricordati in alcuni dei patronati attribuitigli. Per il naufragio avuto nei pressi di Malta è invocato, contro le tempeste marine, mentre per essere stato morso da una vipera a Mitiline senza subirne danni, contro i morsi dei rettili. Paolo è anche protettore dei cavalieri (lo era egli stesso), dei teologi, dei fabbricanti di corde e dei subacquei.
Il suo compare, san Pietro apostolo, fu il primo papa della Chiesa di Roma, discepolo di Giovanni Battista e apostolo di Cristo col fratello Andrea, entrambi pescatori. Il nome Pietro (roccia, pietra) gli venne dato da Gesù, e su di lui decise di edificare la Chiesa. Nominato in tutti i Vangeli, il Santo fece parte della cerchia più intima di Cristo, presenziando gli eventi più importanti. Subì il martirio sotto Nerone. È il patrono dei pescatori e dei pescivendoli, nonché dei muratori, degli orologiai, dei portieri e degli uscieri (è sempre raffigurato con in mano le chiavi, simbolo del potere conferitogli da Cristo). Il patronato dei mietitori è invece dovuto al periodo dell’anno nel quale cade la sua festa, proprio nel bel mezzo della mietitura, come ricorda questo proverbio di Guastalla: Par San Pédar ciapa ‘l sghétt e va a médar (Per san Pietro prendi il falcetto e va a mietere).
Alla vigilia della festa di san Pietro, ancor oggi, è tradizione fare la Barca di san Pietro. Alla sera del 28 giugno, si prende un fisco spagliato di vetro trasparente, si riempie di acqua fino a metà, e poi vi si lascia delicatamente cadere nell’acqua un albume d’uovo. Poi, si posa il fisco sull’erba e lo si lascia tutta la notte all’aperto. La mattina si va a vedere. Se l’albume prende la forma di una barca a vela rovesciata, appunto la «barca di San Pietro», il gioco è riuscito e si possono fare presagi di ogni genere. Generalmente si dice che le vele aperte indichino il bel tempo e quelle chiuse la pioggia. Oppure, vele aperte matrimonio e figli in arrivo, e chiuse, invece, che l’attesa per una famiglia si allunga.
Tanti i proverbi che ricordano questa tradizione, specie al nord e in particolare in Liguria, Lombardia e Veneto.
Eccone due. Il primo è di Ventimiglia: Int’a nöte passa San-Pe’: se l’anà a l’è bona, u lascia int’u fiascu a sou barca carrega de pesce (Nella notte passa san Pietro, se l’annata è buona, lascia nel fiasco la sua barca carica di pesce). Il secondo è veneto: L’è vero, l’è vero l’è rivà la barca de San Piero (E’ vero è vero, è arrivata la barca di san Pietro).