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Clik here to view.Il santo di oggi è una figura leggendaria, venerato soprattutto in Italia centrale ma conosciuto in tutto il mondo fin dal Medioevo: Erasmo di Formia.
D’origine siriana, fu vescovo di Formia, città della quale è patrono, anche se le sue spoglie sono conservate a Gaeta. Una leggenda vuole che sia stato ucciso estraendogli gli intestini dal corpo con un verricello.
Per la somiglianza del verricello a un argano marittimo, insieme al quale è raffigurato nell’arte, Erasmo è diventato patrono dei navigatori e dei marinai, ed è invocato contro i naufragi e i pericoli del mare. Per il supplizio subito è invece invocato nei casi di dolori e malattie dell’addome, contro le malattie intestinali, i languori, le malattie dello stomaco, contro il mal di ventre, dalle gestanti e dai sofferenti di stomaco.
Sant’Erasmo, festeggiato il 2 giugno, è conosciuto anche con il nome di sant’Elmo, fatto questo che col tempo ha creato confusione con san Telmo, soprannome usato per indicare san Pietro Gonzales.
Comunque, il fenomeno ottico chiamato «Fuoco di sant’Elmo», che non è altro che una scarica elettro-luminescente provocata dalla ionizzazione dell’aria durante un temporale, prende il nome dal nostro sant’Erasmo.
Un’altra leggenda narra infatti che il Santo venne arso vivo (e perciò non sbudellato), e che sulla cima della pira del rogo si vide comparire una fiamma bluastra, ritenuta dai presenti l’anima del Santo che si innalzava al cielo.
Comunque sia, la comparsa del fuoco di Sant’Elmo sul pennone delle navi è di buon auspicio.
Già che abbiamo parlato di fuochi, anche se quello di sant’Elmo è una fiamma fredda, volevo ricordare qualche proverbio sul mese di giugno, il mese che nelle campagne segna l’arrivo del caldo.
Sono tutti e due romagnoli: il primo è D’zogn ten sol e’ pataiòl da fet vent a e’ cul. (Di giugno tieni solo la camicia da farti vento al sedere), e ricorda che in questo mese inizia appunto il caldo e la camicia non serve più a nulla. Il secondo, altrettanto colorito, è Quand che zogn l’è arivé la fardason no la stasì piò d’asptè (Quando giugno è arrivato il raffreddore non statelo più ad aspettare). Proverbio che non ha bisogno di spiegazioni.