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Clik here to view.A Cremona, quando qualcuno chiede insistentemente qualche moneta, si usa rispondere: Dìi tée, gh’òo mìia la bùrsa de sàant Mubòon. La traduzione è più o meno questa: Ascolta, non ho mica la borsa di sant’Omobono.
Sant’Omobono, amatissimo patrono di Cremona, è famoso per la sua grande generosità. Ricchissimo, infatti, regalava ai bisognosi tutto quello che guadagnava.
Sempre a Cremona si dice anche San Mubòon, el sàant de’l Turàs, mercàant e pàader d’i puarèt (Sant’Omobono, il santo del Torrazzo, mercante e padre dei poveri).
Sant’Omobono, che si festeggia il 13 novembre, visse nel XII secolo e non era un religioso ma un ricco sarto e mercante di tessuti. Abilissimo negli affari accumulò ricchezze che, essendo senza figli, decise di regalare ai bisognosi ogniqualvolta ce ne fosse necessità, dedicandosi soprattutto ai bambini poveri e agli orfani. Morì di un colpo apoplettico mentre si trovava in chiesa per assistere alla messa. E’ così, viene venerato come patrono dai suoi concittadini ed è – per la sua professione – protettore dei sarti.
Quella dei sarti è una professione che ora è poco diffusa, quasi esclusiva, ma in passato ogni abito, povero o ricco che fosse, era confezionato dai sarti.
Per questo sono tante le superstizione che accompagnavano questa professione.
Una delle più comune è quella del filo per cuciture: se si rompe mentre si confeziona un abito, disgrazia in arrivo e, se il sarto è una donna, presto si verrà abbandonati dal marito o dal fidanzato.
Se invece il filo si annoda spesso, è segno che la persona alla quale è destinato l’abito è gelosa. Se, dopo avere confezionato un vestito, si dimentica invece un filo bianco dell’imbastitura, è segno che l’abito non verrà mai pagato.
Porta male anche se cadono gli spilli. Di buon auspicio, pungersi un dito (per i novelli sarti), dato che è segno che diventeranno bravi sarti. Se a pungersi è una giovane sarta, invece, e dalla ferita esce un po’ di sangue, entro la giornata questa verrà baciata. Una stilla di sangue della sarta porta bene anche al padrone del vestito, che vivrà almeno fino a quando questo non sarà completamente consumato (e una volta gli abiti duravano una vita). Alcune sarte, infine, mettevano nell’orlo degli abiti da sposa dei fili blu, come augurio di felice matrimonio. Per concludere, mai cucire di venerdì.
Ho controllato la data della morte di sant’Omobono, era un giovedì: non so se nel giorno della sua morte si era recato a messa prendendosi un giorno di riposo, con l’intenzione di recuperare il giorno dopo (e cioè venerdì); ma tra le superstizioni riguardanti i sarti ne aggiungerei una: mai andare alla messa di giovedì!